L'esame otoneurologico.
Dopo aver raccolto una accurata anamnesi l'otoneurologo
procede all'analisi clinica non strumentale del paziente.
La routine clinica prevede lo studio della postura (prova
di Romberg) e della marcia, la valutazione della integrità
di funzione dei nervi cranici e del controllo cerebellare
della metria (prova indice-naso); la ricerca mediante
occhiali di Frenzel (occhiali con lenti a 20 diottrie
che impediscono la fissazione) di nistagmo spontaneo,
o di nistagmi evocati da particolari posizioni o da manovre
di posizionamento rapido, o da specifiche stimolazioni
(es. stimolazioni termiche con acqua calda o fredda) del
labirinto.
L'esame prevede quindi lo studio strumentale mediante
Elettronistagmografia (ENG) ed Elettrooculografia (EOG)
dei movimenti oculari saccadici (movimenti rapidi degli
occhi atti a portare sulla fovea una immagine che compare
improvvisamente nel campo visivo) e di "smooth pursuit"
(movimenti oculari di inseguimento lento che consentono
di mantenere sulla fovea l'immagine di un oggetto che
si muove lentamente nello spazio), del riflesso vestibolo-oculomotore
(VOR) di quello visuo-vestibolo-oculomotore (VVOR) e della
capacità di inibizione della fissazione sul VOR (VOR-FIX)
durante la prova pendolare. Lo studio strumentale si completa
con la valutazione del controllo posturale statico in
diverse condizioni (Posturografia Statica Computerizzata).
L'insieme di informazioni così raccolte consente, in
una alta percentuale di casi, di porre una corretta diagnosi
sia topografica (patologie periferiche o centrali) che
eziologica e funzionale, permettendo quindi di impostare
un corretto percorso terapeutico (farmacologico, chirurgico,
riabilitativo).
Tra le patologie periferiche più comuni si possono indicare
tutte le forme idropiche (Malattia di Ménière, "Delayed
Vertigo", Sindrome di Ohresser, ecc.), le forme ad origine
otolitica; tra queste le più comuni sono: la Vertigine
Parossistica Posizionale da litiasi dei canali semicircolari
(usualmente il posteriore) e, raramente, la tempesta otolitica
di Tumarkin (l'unica patologia periferica che determina
episodi di caduta a terra).
Queste forme di solito sono idiopatiche, ma possono
verificarsi in conseguenza ad interventi di otochirurgia,
a traumi cranici o a colpi di frusta.
Si hanno poi forme che interessano l'VIII nervo cranico
(neuriti virali a carico della sola componente vestibolare,
cocleare o entrambe; neuriti su base autoimmune o scatenate
dall'uso di farmaci ototossici; neurinomi dell'VIII nervo
cranico e neoplasie dell'angolo ponto-cerebellare).
Non rare sono le forme di vertigine a genesi centrale
conseguenza di patologie a carico del sistema cardiovascolare
(deficit di macro o microcircolo, trombosi, emorragie,
aneurismi, alterazioni della gittata o del ritmo cardiaco,
ipertensione, ipotensione ortostatica), o di forme tipo
sclerosi a placche, neoplasie primitive o metastatiche,
epilessia, emicrania.