I tumori che originano in corrispondenza del condotto 
                        uditivo interno (CUI) determinano una graduale compressione 
                        del VII e del VIII nervo con conseguente ipoacusia neurosensoriale, 
                        acufeni e decit faciale. 
                      Questi disturbi evolvono lentamente nell'arco di mesi 
                        o anni. 
                      La vertigine, almeno nelle prime fasi, non è un sintomo 
                        comune perché il sistema nervoso centrale è in grado di 
                        compensare il graduale deficit vestibolare. 
                      Anche i tumori che originano dall'angolo pontocerebellare 
                        determinano un quadro progressivamente compressivo a carico 
                        del VII e VIII nervo, ma avendo più spazio a disposizione, 
                        possono crescere molto di più prima di manifestare la 
                        loro presenza. 
                      Man mano che il tumore aumenta le sue dimensioni può 
                        coinvolgere anche il V nervo causando ipoestesie faciali 
                        ipsilaterali. Nelle fasi tardive ci può essere anche l'interessamento 
                        del VI, IX, e X nervo con conseguente diplopia, disfonia 
                        e disfagia.
                       La compressione del tronco e del cervelletto determina 
                        disfunzione del gaze ipsilaterale e dismetria delle estremità. 
                      
                      In una serie di oltre 2000 tumori dell'angolo pontocerebellare 
                        riportati da Brackman e Bartels, il 92% erano neurinomi 
                        dell'acustico; il 3% meningiomi; il 2,5% cisti epidermoidi; 
                        ed 1% schwannomi del nervo faciale.
                       SCHWANNOMI 
                      
                      I tumori che originano dalla guaina dei nervi cranici 
                        e periferici, vengono chiamati neurinomi e neurofibromi, 
                        ma dal momento che derivano da una proliferazione della 
                        guaina prodotta dalle cellule di schwann rende schwannoma 
                        il termine più appropriato. 
                      Nel 90% dei casi originano dal nervo vestibolare e molto 
                        meno frequentemente dai nervi faciale, acustico o trigemino.
                       Pertanto il termine generale neurinoma dell'acustico 
                        risulta inappropriato.
                       Gli schwannomi sono tumori circoscritti e capsulati 
                        che comprimono e dislocano strutture neurologiche durante 
                        la loro crescita senza invadere direttamente i tessuti.
                       La loro vascolarizzazione è variabile ma sempre meno 
                        abbondante rispetto al meningioma. 
                      Gli schwannomi vestibolari tipicamente originano in corrispondenza 
                        del poro acustico producendo sintomi legati alla compressione 
                        delle strutture circostanti. 
                      Raramente il tumore origina dalla porzione terminale 
                        del nervo vestibolare e in questo caso determina la distruzione 
                        delle terminazioni nervose, oppure può originare dal nervo 
                        dopo che ha lasciato il condotto nell'angolo ponto-cerebellare, 
                        in questo caso può allargarsi di più, prima di produrre 
                        la sintomatologia tipica. 
                      Gli schwannomi spesso crescono molto lentamente ma occasionalmente 
                        delle emorragie all'interno del tumore, la formazione 
                        di cisti o l'edema associato, determina un esordio clinico 
                        molto più rapido della norma. 
                      Gli schwannomi maligni sono rari,mentre sono molto più 
                        frequenti nella neurofibromatosi. 
                      SCHWANNOMI VESTIBOLARI 
                        (NEURINOMA DELL'ACUSTICO) 
                      Il sintomi più comune associato a schwannoma vestibolare 
                        è una lenta, progressiva ipoacusia monolaterale. 
                      Rara l'ipoacusia fluttuante o la perdita improvvisa della 
                        funzione uditiva che probabilmente sono legate alla compressione 
                        dei vasi labirintici. 
                      Spesso i pazienti riferiscono l'incapacità a capire il 
                        significato delle parole quando usano il telefono pur 
                        non lamentando ipoacusia.
                       L'acufene unilaterale è un altro sintomi frequente.
                       La vertigine si verifica in meno del 20% dei paziente 
                        anche se circa la metà lamenta segni di disequilibrio. 
                      
                      Vicino al VIII nervo ci sono il VII e il V che spesso 
                        risultano compressi dallo schwannoma vestibolare con conseguente 
                        deficit faciale ed ipoestesie al volto. 
                      Il coinvolgimento dei nervi VI, IX, X XI e XII si verifica 
                        solo nelle fasi tardive della malattia con tumori molto 
                        estesi. 
                      Schwannomi vestibolari di grandi dimensioni possono anche 
                        determinare aumento della pressione intracranica per ostruzione 
                        del circolo del liquido cefalorachidiano con severa cefalea 
                        e vomito incoercibile. 
                      SCHWANNOMI DEL 
                        NERVO FACIALE 
                      Gli schwannomi del nervo faciale tipicamente detrminano 
                        una lenta e progressiva paralisi del faciale che si sviluppa 
                        nell'arco di mesi o anni. 
                      Rari sono i casi di paralisi improvvisa, di paresi fluttuante 
                        e di tic faciali. 
                      L'ipoacusia da compressione del nervo cocleare del condotto 
                        uditivo interno è il secondo sintomi più frequente. 
                      Un'ipoacusia trasmissiva si può verificare quando il 
                        tumore durante il suo sviluppo va ad interrompere la catena 
                        ossiculare. 
                      In questo caso la massa tumorale può essere visibile 
                        nel quadrante postero-superiore della membrana timpanica.
                       NEUROFIBROMI 
                        
                      I neurofibromi che colpiscono l'VIII nervo cranico sono 
                        una manifestazione della neurofibromatosi.
                       Anche se sia i neurofibromi che gli schwannomi derivano 
                        dalle cellule di schwann, gli schwannomi originano da 
                        una singola area e da lì crescono comprimendo il resto 
                        del nervo, mentre i neuroifibromi crescono da molte porzioni 
                        del nervo e sono intimamente legati al nervo stesso. 
                      Da un punto di vista clinico determinano un quadro analogo 
                        (lenta e progressiva ipoacusia e acufene). 
                      Come per glischwannomi la degenerazione maligna dei neurofibromi 
                        è rara. 
                      MENINGIOMI
                       I meningiomi originano dai fibroblasti dell'aracnoide, 
                        spesso nella parte posteriore della piramide petrosa vicino 
                        ai seni sigmoide e petroso.
                       Essi dislocano i nervi cranici e comprimono il troncoencefalo 
                        e il cervelletto ma senza invadere i tessuti circostanti. 
                      
                      Nella fossa cranica posteriore la varietà lobulata è 
                        più comune di quella piatta (en-plaque). 
                      I meningiomi nell'angolo ponto cerebellare sono frequentemente 
                        calcifici e detrminano una reazione osteoblastica del 
                        tessuto osseo adiacente. 
                      Poiché questi tumori nascono fuori dal condotto uditivo 
                        interno essi spesso raggiungono grosse dimensioni prima 
                        di produrre segni e sintomi (ipoacusia e acufeni). 
                      Grossi tumori comprimono il tronco e il cervelletto e 
                        stirano il V e il VII nervo determinando ipoestesia al 
                        volto e deficit del faciale. 
                      CISTI EPIDERMOIDI 
                      
                      Le cisti epidermoidi roiginano da un'inclusione epiteliale 
                        congenita che rimane confinata nell'area dell'apice petroso, 
                        esse lentamente si accrescono sino a riempire l'angolo 
                        pontocerebellare stirando i nervi cranici vicini e determinando 
                        compressione del troncoencefalo e del cervelletto. 
                      Poiché queste cisti crescono molto lentamente, i sintomi 
                        non si manifestano sino alla seconda-quarta decade di 
                        vita. 
                      GRANULOMI COLESTERINICI 
                        
                      I granulomi colesterinici originano nelle aree pneumatizzate 
                        dell'osso temporale dove una piccola emorragia può causare 
                        una reazione da corpo estraneo e la formazione di un granuloma. 
                      
                      La lesione all'interno dell'osso temporale si accresce 
                        e può causare compressione delle strutture dell'angolo 
                        pontocerebellare.
                       Il coinvolgimento del VIII nervo cranico è frequente 
                        e determina ipoacusia.
                       DIAGNOSI DIFFERENZIALE 
                      
                      Il sintomo più comune dei tumori dell'angolo pontocerebellare 
                        è una lenta e progressiva ipoacusia neurosensoriale unilaterale. 
                      
                      L'acufene unilaterale è il secondo sintomi per frequenza, 
                        mentre la vertigine è infrequente.
                       La visita neurologica dovrebbe focalizzarsi sui nervi 
                        cranici vicini soprattutto il V e il VII. 
                      Se la visita neurologica trova dei segni clinici bisogna 
                        eseguire immediatamente una RM con mdc.
                       Se invece la visita neurologica è normale si deve procedere 
                        all'esecuzione di un esame audiometrico. 
                      Qualora questo esame evidenzi un'ipoacusia neurosensoriale 
                        unilaterale progressiva è necessario procedere direttamente 
                        all'esecuzione di una RM. 
                      Se l'esame audiometrico è normale o c'è un'ipoacusia 
                        neurosensoriale unilaterale apparentemente non progressiva 
                        si procederà all'esecuzione dei potenziali evocati uditivi 
                        (ABR).
                       Se l'ABR è normale il paziente dovrà ripetere l'esame 
                        audiometrico entro sei mesi. Se l'ABR è patologico il 
                        paziente dovrà eseguire un RM dell'angolo pontocerebellare. 
                      
                      La RM riesce a devidenziare piccoli tumori intracanalicolari 
                        che non vengono evidenziati dalla TC. 
                      Anche con il mdc la TC riesce ad identificare solo il 
                        90-95% degli schwannomi vestibolari. 
                      La TC comunque è molto importante per identificare erosioni 
                        ossee e/o calcificazioni all'interno del tumore. 
                      I meningiomi sono spesso più densi rispetto agli schwannomi 
                        vestibolari alla TC. 
                      Dopo infusione di mdc essi appaiono molto densi e omogenei 
                        cosa che gli differenzia dagli schwannomi. 
                      Anche le cisti epidermoidi hanno un profilo caratteristico 
                        alla TC ( sono meno dense rispetto al cervello e non captano 
                        il mdc). 
                      I granulomi colesterinici appaiono come una lesione nell'osso 
                        temporale con densità centrale simile al cervello e una 
                        periferia che capta il mdc.
                       TERAPIA 
                      Salvo poche eccezioni la terapia dei tumori del condotto 
                        uditivo interno e dell'angolo pontocerebellare è chirurgica. 
                      
                      Occasionalmente si può seguire nel tempo un paziente 
                        con piccolo schwannoma vestibolare soprattutto se è anziano 
                        o ha controindicazioni all'intervento chirurgico. 
                      Ci sono tre tipi di approccio chirurgico all'angolo pontocerebellare: 
                      
                      
                        (1)translabirintico,
                          (2)suboccipitale, 
                          (3)fossa media. 
                      
                      La via translabirintica distrugge il labirinto ma spesso 
                        consente una completa rimozione del tumore senza danneggiare 
                        le strutture neurologiche vicine soprattutto il nervo 
                        faciale. 
                      E' la procedura elettiva per pazienti con grave ipoacusia 
                        e un tumore inferiore a i 3 cm di diametro. 
                      Con la via suboccipitale e della fossa media sia i residui 
                        uditivi che il labirinto possono essere salvati. 
                      Tradizionalmente la via suboccipitale è utilizzata dai 
                        neurochirurghi mentre la fossa media dagli otoneurochirurghi. 
                      
                      La via della fossa media è più utile per salvale l'udito 
                        ed evitare di danneggiare il nervo faciale quando il tumore 
                        è inferiore ai 3 cm di diametro.
                       Per tumori superiori ai 3 cm di diametro viene utilizzata 
                        una via combinata translabirintica-suboccipitale. 
                      Questa procedura permette la chirurgo di ridurre le dimensioni 
                        del tumore facilitando così l'asportazione chirurgica. 
                      
                      Inoltre tumori di grandi dimensioni prendono spesso contatto 
                        con l'arteria basilare. 
                      L'approccio combinato permette al chirurgo di separare 
                        l'arteria dalla capsula tumorale sotto diretta visione.